Aspetti sociali della Comunicazione

dal Papamiento alla Newsletter

 

I meccanismi con cui avviene la creolizzazione dei pidgin sono oggetto di dibattito scientifico: secondo l’ipotesi del bioprogramma del linguaggio di Derek Bickerton, la creolizzazione del pidgin operata dal bambino avviene sulla base di un programma innato (a sostegno delle teorie chomskiane), mentre l’ipotesi del substrato vede l’evolvere del pidgin a creolo come frutto dei substrati, cioè delle lingue originarie del pidgin, che contribuirebbero allo sviluppo delle principali strutture sintattiche, morfologiche e fonologiche della lingua creola, indipendentemente da qualsiasi influenza di tipo innatistico. Keith Whinnom suggerisce inoltre che i pidgin richiedono tre lingue per formarsi, di cui una, il superstrato chiaramente dominante sulle altre. Il lessico di un pidgin è solitamente piccolo e deriva dai vocabolari dei locutori, in proporzioni variabili. I dettagli morfologici come l'inflessione verbale, che solitamente richiedono anni di apprendimento, sono omessi; la sintassi si mantiene semplicissima,di solito basata sul rigoroso ordinamento verbale. In questo stadio iniziale, tutti gli aspetti del discorso — sintassi, lessico e pronuncia — tendono a essere piuttosto variabili, specialmente rispetto alla storia personale del locutore. Naturalmente perché le parlate creole potessero evolversi come lingue era necessario che divenissero il linguaggio principale, la madre-lingua delle successive generazioni. Le lingue creole quindi altro non sono che dei mezzi espressivi sviluppatisi sia per comprendere gli ordini che i padroni impartivano, sia per comunicare tra schiavi, tenendo però conto del fatto che non tutti questi ultimi appartenevano allo stesso ceppo etnico-linguistico.
Schema rappresentante alcune traduzioni dal creolo pinkert
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